
Lunga barba rossa, cilindro in testa, completo elegante e sorriso rassicurante stampato in volto, suona l’organetto piu’ famoso del Ticino-Svizzera!
Ha costruito il suo “Organetto” sulla base di vecchi disegni originali, un poco alla volta, pezzo per pezzo, creando ogni suo componente, in legno o metallo che fosse. Man mano che la sua creatura prendeva forma e consistenza, di pari passi nasceva e cresceva l’affetto per questo strumento, che avrebbe segnato e scandito i ritmi della propria vita futura. Suonava lungo le passeggiate, sulle rive dei laghi in Svizzera, ma anche in Italia, al mare in estate, e perfino in Giappone, invitato a suonare ai Festival..
Amava ed ama ancora, sempre, portare allegria alle persone: si rammarica nel constatare che, specie nelle città, nessuno né si guardi né si saluti e non si noti che, raramente, un sorriso.
“Tutti sono preda di una fretta matta e non gustano piu’ le gioie della vita, come se l’umanità si fosse smarrita. Io, musicista di strada, ho il privilegio di poter osservare con la necessaria calma e serenità il colore degli ombrelli sotto la pioggia, le effusioni e gli abbracci degli innamorati in Primavera,” stagione degli amori che nascono, ma che anche si consolidano.
“Amo il contatto con le persone, parlo con tanta gente. Vado anche nelle case per anziani a suonare per Natale e portar loro un po’ di… magia. Nel mio piccolo e semplice microcosmo, ho tutto quello che mi abbisogna per vivere in semplicità. Sono diventato quasi un’ Icona in quelle contrade in cui sono solito esibirmi con la musica del mio “organetto”. Vengo fotografato, intervistato, ritratto! Prima d’essere un artista di strada, nessuno mi conosceva, ora sono diventato l’amico di tutti quelli che mi conoscono. Sono un uomo felice… Quando al mattino mi sveglio nella mia roulotte, in riva al fiume, in mezzo al verde, godo di sentirmi un uomo libero da vincoli e di scegliermi il programma della giornata. Mi sento bene nel mio ruolo. Sono un artista che porta la gioia e che la trasmette. La gente mi sorride affabilmente.”
Chi abita alle mie latitudini, (di me, che scrivo!), avrà già compreso di chi io stia narrando…Ho attinto abbondantemente ad un articolo di stampa che ben lo descriveva, avendo io avuto solo sporadiche e casuali possibilità di ascoltare il suo… organetto, di sorridergli amichevolmente, oltre che donargli qualche soldino…e simpaticamente!
Se per caso leggesse il mio post a lui dedicato, gli auguro un sereno e lieto NATALE!